L’azienda si trova in contrada Palladio il cui nome si presume tragga origine da un luogo di culto dedicato a Pallade Athena. 
La scoperta negli anni ‘70 di una necropoli testimonia la presenza di un antico insediamento.

Dal 1997 contrada Palladio ricade nell’area sottoposta al vincolo di Protezione delle Bellezze Naturali  “Dichiarazione di notevole interesse della Bassa Valle del Salso o Imera Meridionale”, da sempre vocata alla coltivazione dell’olivo, questo lo attesta la presenza di olivi secolari e di un antico frantoio, ormai in disuso, risalente a metà del 700, che si trova nell’azienda stessa.

La nostra azienda agricola a indirizzo produttivo olivicolo/viticolo (assoggettata al regime di controllo comunitario Reg. Cee 2092/91 e successive modifiche e integrazioni dal 1996) si estende per circa 35 ettari in due differenti località: contrada Figotto e contrada Palladio.

Riesi, in provincia di Caltanissetta, si trova nella zona centro meridionale della Sicilia, a circa 25 km
dal mare e a 360 mt s.l.m.

Miniera

La nostra azienda si trova a poca distanza dalla miniera di zolfo TrabiaTallarita, uno dei più importanti siti minerari siciliani che nel periodo di maggiore attività, agli inizi del Novecento, impiegava circa 2.700 lavoratori.
Ma invece di fungere da volano di sviluppo, la miniera si limitò a sfruttare la miseria del territorio riducendo in semi-schiavitù uomini e bambini. In particolare alle famiglie dei bambini, in dialetto siciliano carusi veniva elargito un prestito di 150 lire, definito soccorso morto, in cambio del loro lavoro; ma poiché nessuno sarebbe stato in grado di riscattare quella somma, il destino dei carusi era segnato per tutta la vita: trasportare in superficie sacche di una trentina di chili di zolfo, in cambio di un tozzo di pane.
Di questo narra una novella di Pirandello – Ciaula scopre la luna -, la storia di un caruso che ha sempre vissuto in miniera, protetto nel buio dal grembo avvolgente della miniera; ma quando deve uscirne suo malgrado, e vede il chiarore magico della luna che rompe il nero della notte, si scioglie in un pianto liberatorio.